Con più contenuti disponibili di quanto sia mai accaduto in precedenza, oggi gli spettatori della TV in streaming hanno davvero l’imbarazzo della scelta. Gli spettatori non solo stentano a trovare qualcosa da guardare su un numero crescente di app di streaming, ma i media buyer devono anche affrontare la sfida di raggiungere il pubblico che desiderano in un panorama frammentato. La scoperta (discovery) dei contenuti sta velocemente diventando un impegno sempre più pressante per le piattaforme di streaming che stanno cercando di migliorare il coinvolgimento e la monetizzazione (contenuto in inglese) degli spettatori.
Plex, una delle più grandi piattaforme televisive gratuite sostenute dalla pubblicità, sta ridefinendo il modo in cui gli spettatori trovano e fruiscono dei contenuti che preferiscono, grazie a una fusione di suggerimenti della community, esperienze personalizzabili e l’ottimizzazione del machine learning sulla propria piattaforma.
Ho parlato con Audrey Layman, che supervisiona le entrate pubblicitarie globali e le partnership di Plex, su come Plex si stia avvicinando alla scoperta dei contenuti, fondamentale per promuovere il coinvolgimento degli spettatori e di come la piattaforma aiuta i buyer a connettersi con il pubblico interessato.
1. Considerata la quantità in continua espansione dei contenuti in streaming, come affronta Plex il miglioramento della scoperta dei contenuti e dei suggerimenti per gli spettatori? Come vi accertate che siano in grado di trovare una programmazione pertinente e coinvolgente?
Audrey Layman: La scoperta dei contenuti per noi è un obiettivo importantissimo e siamo convinti che una buona discovery debba comprendere una componente social. Gli spettatori sono più propensi a guardare contenuti consigliati da persone che conoscono e di cui si fidano e Plex è il primo servizio a riunire streaming e community in un’unica piattaforma, rendendo semplice l’esperienza di visione con suggerimenti sui contenuti aggregati.
Attraverso Discover Together, personalizziamo l’esperienza di “cosa guardare” per gli spettatori, dando loro modo di aggiungere i propri amici, condividere commenti e valutazioni, creare watchlist universali e tanto altro ancora. Gli spettatori possono esplorare cosa stanno guardando i loro amici, oltre a visualizzare i contenuti di tendenza e disponibili su Plex o sui servizi selezionati.
2. Con una maggiore concorrenza nel panorama della Free Ad-Supported TV (FAST), ossia della TV gratuita supportata da pubblicità, e dell’Advertising-Based Video-On-Demand (AVOD), ossia i video-on-demand basati sulla pubblicità, come riuscite a mantenere coinvolti gli spettatori? Quali sono le caratteristiche di un’esperienza ideale per lo spettatore?
AL: Il nostro obiettivo principale è favorire il coinvolgimento degli spettatori facilitando l’accesso rapido a selezioni di contenuti su misura. La nostra app offre una personalizzazione che dà modo agli spettatori di trasformare la propria esperienza con layout unici, canali preferiti e consigli che si basano sia sul machine learning sia sull’input umano.
Ci impegniamo nel migliorare costantemente la navigazione, l’organizzazione e la presentazione dei contenuti, in modo che il nostro pubblico possa scoprire e godere di nuovi contenuti senza intoppi.
3. La frammentazione dello streaming rende difficile anche per i media buyer trovare il pubblico che vogliono. In che modo si traduce in domanda il tentativo di rendere i contenuti di più facile individuazione e incrementare il coinvolgimento degli spettatori? Che cosa state facendo per mostrare ai buyer l’inventory giusta, che li aiuti a coinvolgere il pubblico all’interno di contenuti pertinenti?
AL: Più siamo rapidi nel connettere gli spettatori con i film e le serie che amano, più tempo potranno dedicare a interagire con quei contenuti, realizzando in definitiva maggiori opportunità di domanda. Gli inserzionisti non desiderano solamente raggiungere un pubblico altamente coinvolto, ma vogliono avere anche un maggior controllo sui posizionamenti contestualmente rilevanti e di prima qualità.
Noi rendiamo possibile proprio questo. Gli inserzionisti possono gestire l’idoneità del brand e raggiungere il proprio pubblico su Plex mediante soluzioni di identità incentrate sulla privacy, dati contestuali a livello di video e metadati dei contenuti (contenuto in inglese) come il genere o la valutazione. Curiamo anche pacchetti personalizzati, che consentono ai marketer di allineare i propri marchi ai programmi TV e ai film più rilevanti che riguardano eventi chiave, festività e importanti momenti pubblicitari.
Recentemente, abbiamo introdotto unità pubblicitarie native e opportunità di sponsorizzazione, consentendo agli inserzionisti di catturare l’attenzione degli spettatori al primo punto di contatto con Plex, nel corso della fase di scoperta dei contenuti. I proprietari dei contenuti possono raggiungere gli spettatori che cercano attivamente cosa guardare e i brand possono andare oltre i tradizionali in-stream video con sponsorizzazioni contestualmente pertinenti e ad alto impatto.
4. Plex ha sempre aperto la strada in questo senso con un approccio di vendita programmatic-first. In che modo la collaborazione con Index Exchange ha contribuito a migliorare il rendimento e la monetizzazione?
AL: Per mantenere un’esperienza di visualizzazione positiva, è nostra responsabilità collaborare con le SSP in grado di generare una domanda di qualità e fornire le pubblicità più pertinenti per i nostri spettatori.
Abbiamo anche assistito a una considerevole crescita dei ricavi grazie all’adozione di soluzioni innovative e interoperabili, come Unified ID 2.0, e Index Exchange è stato un partner fondamentale nella valutazione e nell’adozione di queste nuove tecnologie di programmatic advertising.
5. L’intelligenza artificiale nella pubblicità sta crescendo e stiamo assistendo all’emergere di molte nuove applicazioni, dalla generazione di annunci pubblicitari al miglioramento dell’efficienza del programmatic advertising e altro ancora. Guardando al futuro, come vi aspettate che l’ascesa delle tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning influisca sulla scoperta e sulla commercializzazione dei contenuti?
AL: Con i progressi nel machine learning, adesso possiamo fornire raccomandazioni personalizzate analizzando vari segnali derivati dal comportamento degli spettatori, così come le preferenze delle reti selezionate, che si tratti di amici, familiari o influencer del settore.
Questa fusione di machine learning e attività di curatori umani ci consente di classificare gli spettatori in profili distinti, facilitando una corrispondenza più precisa dei contenuti con i loro interessi e migliorando l’esperienza di scoperta dei contenuti. Insieme, il machine learning e la community creano una combinazione potente.
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